Villa unifamiliare, 2150 m², Gussago

1.000.000€
  • Affitto o vendita?: Vendita
  • Categoria Immobile: Case - Appartamenti
  • Tipologia immobile: Rustico - Casale
  • Dettagli immobile: Da ristrutturare
  • Stato immobile: Da ristrutturare
  • Tipo di proprietà: Intera Proprietà
  • Anno di costruzione: 1400
  • Classe immobile: Lusso
  • Superficie: 2150 m²
  • Città: Gussago
  • N° piani totali immobile: 2

Dettagli

Questa dimora, del Quattrocento, sia pure di campagna, è l’emblema di una famiglia nel momento del suo massimo splendore. La sua naturalezza composta, aristocratica, senza orpelli di decorazioni esteriori, che va via liscia con quegli archi acuti nudi che sembrano non unire mai, è proprio lo specchio di una famiglia ricca sì ma di antica tradizione.
La casa presenta un portico basso perché il pilastro in pietrame è cono e dopo poco più di un metro di fusto ha inizio l’attacco dell’ampio arco a tutto centro. È necessario questo senso di forza per sostenere la prima loggia che è formata da archi ogivali in numero doppio di quelli del portico, ma alti e snelli, quanto i primi sono tozzi.
Il portico presenta una certa varietà nelle aperture che denotano le modifiche apportate nei secoli. Sul lato corto di sera si apre il pozzo, nobilitato da una cornice del Cinquecento, le finestre danno luce ad ampi locali; da uno di essi, la caminada, che ha al centro una colonna a sostegno della lunga trave centrale, si diparte una scala in legno recentemente costruita per le esigenze della vita di oggi.
Al piano superiore la loggia è tutta aperta: non si può capire se un tempo vi fosse, come supponiamo, il soffitto a travetti per dividere la galleria stessa dalla baltresca sovrastante, come d’uso. Oggi si scorge scoperta la rustica travatura del tetto. Le sale che si affacciano sulla loggia erano molto adornate perché si trattava dell’appartamento di rappresentanza. Incominciando da ponente vi è una sala sulle pareti della quale si scorgono tracce di affreschi monocromi del sec. XVI; erano otto pannelli e rappresentavano Apollo con vari musici, di modesta fattura. Sul camino lo stemma di famiglia coi contrassegni della dignità di vescovo. Dopo questo altri due vasti ambienti: il grande salone con le pareti affrescate e un’altra sala. Su tutti i soffitti in legno a grandi travi, cordonate ornate da tavolette dipinte, con fregi, stemmi, animali e teste umane, in maniera ancora molto semplice e modesta. Anche questo è un elemento che può convincere a determinare la data di costruzione nella prima metà del secolo e che porta sulle pareti tracce degli affreschi cinquecenteschi monocromati.

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